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Home Benevento Cinque cose che dovete sapere sulla combriccola dell’Asl.
BeneventoCronache

Cinque cose che dovete sapere sulla combriccola dell’Asl.

La Redazione 18 Gennaio 2014
0

1.

Proviamo a mettere in fila alcuni fatti delle ultime settimane.
Nel 2012 la Procura di Benevento ha aperto un’inchiesta per truffa e peculato sulla Asl locale in cui era coinvolto il direttore amministrativo Felice Pisapia, poi rimosso dall’incarico. Le indagini riguardano – sono parole del gip Flavio Cusani – “l’esistenza di un ristretto direttorio politico-partitico, costituito, al di fuori di ogni norma di legge, da componenti esterni all’amministrazione, a cui fa riferimento il direttore generale dell’Asl nella gestione dell’ente.”
Scrive Cusani: â€œSorprende la facilità con cui gli indagati siano riusciti a sottrarre all’Asl di Benevento, per un cosÃŽ notevole periodo di tempo, cosÃŽ ingenti somme di denaro, senza che nessuno intervenisse. La situazione appare cosÃŽ tanto allarmante se si considera che gli accertamenti svolti dal pm sono stati mirati – per evidenti ragioni di tempo e di energie – solo su una piccola parte della gestione dell’Asl, quella facente capo al Pisapia. E c’ÃĻ da dire che, sebbene l’indagine sia sorta da una denuncia del direttore generale dell’Asl Michele Rossi, questi si mosse solo a seguito di una nota interna proveniente dal direttore amministrativo, con la quale Pisapia segnala irregolarità nella predisposizione di 4 ordinativi di pagamento, di cui 3 a favore dello stesso Pisapia e il quarto a favore di una donna avvocato legata a Pisapia” (…)
Continua il Gip: â€œNaturalmente il Pisapia omise di riferire delle gravissime anomalie attinenti a tanti altri mandati di pagamento da lui precedentemente firmati, scegliendo, dopo l’avvio dell’azione penale, di adottare una strategia processuale di attacco ai vertici dell’Asl che se da un lato ha permesso di avviare indagini sull’esistenza di un ristretto direttorio politico-partitico, costituito, al di fuori di ogni norma di legge, da componenti esterni all’amministrazione, a cui fa riferimento il direttore generale dell’Asl nella gestione dell’ente, dall’altro alcun vantaggio ha apportato nÃĐ alla sua posizione processuale di indagato di gravi reati, nÃĐ all’accertamento alla verità dei fatti”.
2.
Pisapia, nel tentativo di passare come una vittima costretta a commettere illegalità, consegnava agli inquirenti delle registrazioni di alcuni incontri tra Nunzia De Girolamo, all’epoca deputato del Popolo della Libertà, i dirigenti dell’Asl, Michele Rossi e Mino Ventucci e due collaboratori del deputato, l’avvocato Giacomo Papa e il giornalista Luigi Barone. I colloqui avvenuti il 23 e il 30 luglio 2012, riguardavano una serie di decisioni da prendere in materia di sanità pubblica. In particolare si parlava di come manovrare la gara d’appalto sul servizio di 118 (12 milioni di euro in tre anni!), come fare pressioni sull’ospedale Fatebenefratelli di Benevento per risolvere una questione inerente al bar interno della struttura, (finito poi alla cugina di Nunzia) e faccende riguardanti l’allocazione i distaccamenti sanitari sul territorio.
La ministra non ÃĻ indagata ma le registrazioni evidenziano un’insopportabile deferenza nei suoi confronti. Si sente Michele Rossi (il direttore generale), fare affermazioni del tipo: â€œNunzia io non resterei un secondo di piÃđ qui all’Asl se non per te e con te; perchÃĐ la nomina l’ho chiesta a te, tu me l’hai data ed ÃĻ giusto che sia un riscontro”.
3.
Intanto si scoprono particolari nuovi particolari dai verbali di un altro uomo, Arnaldo Falato, dirigente medico responsabile del Servizio organizzazione aziendale dell’Asl di Benevento, uomo di marcata fede mastelliana, perchÃĐ ÃĻ bene ricordarlo, la sanità locale ÃĻ stata per decenni il dominio di Clemente Mastella e dei suoi sgherri. Secondo Falato, il direttore generale Michele Rossi sarebbe diventato il portatore di interessi della combriccola di Nunzia De Girolamo. Tra i tanti episodi che riferisce, alcune dichiarazioni rese al pubblico ministero Tartaglia Polcini il 14 gennaio 2013, sembrano confermare questa tesi. In quell’occasione Falato ha spiegato la tentata soppressione di due posti di primario, tra cui quello di radiologia, per mandarli in pensione anticipata e risparmiare. “Si opposero alla soppressione sia Luigi Barone che l’avvocato Giacomo Papa, che ebbero con me due diversi incontri violentissimi, perchÃĐ volevano favorire il subentro nel posto di primario del dottor Giovanni Molinaro. Io ebbi il torto di dire che non era possibile perchÃĐ Molinaro non era nemmeno specialista in radiologia. Mi ricordo che Papa mi disse di non preoccuparmi perchÃĐ lui insegnava diritto sanitario all’università e avrebbe potuto risolvere il problema”.
E chi sono Barone e Papa se non i lacchÃĻ di Nunzia De Girolamo? (con due incarichi al Ministero dell’Agricoltura)
4.
Il 16 gennaio ÃĻ spuntata una nuova registrazione di Pisapia, dove l’ex direttore amministrativo metteva in guardia Nunzia De Girolamo da un complotto per “inguaiarla” organizzato dal deputato del Pd, Umberto Del Basso De Caro, l’avvocato dell’Asl Roberto Prozzo e il direttore generale Michele Rossi. Lo strano terzetto di complottisti, sarebbe composto da un ex socialista, un ex missino e un uomo vicino alla stessa De Girolamo. Tra accuse reciproche, omissioni e verbali inediti, si ÃĻ generata un confusione tale che non fa capire chi sono gli amici e chi i nemici. Nel frattempo, la diffusione dei nuovi files ha spinto l’avvocato Vincenzo Regardi che difendeva Pisapia, a rinunciare al proprio mandato. PerchÃĐ?
5.
Nunzia De Girolamo non ÃĻ indagata. VenerdÃŽ ha riferito in Parlamento sulla vicenda, con una difesa prolissa e inconsistente, trincerandosi dietro al solito “non ho commesso reati”, perchÃĐ tanto per questa gente, come per Rossi, Ventucci, Papa e Barone, il profilo etico non conta. Sono tutti delle grandi facce toste. Episodi del genere, mostrano come le modalità di esercizio del potere politico e la gestione delle aziende pubbliche, in molte parti d’Italia, sia davvero nauseabonda. L’Asl di Benevento emette mandati di pagamento per 320 milioni di euro, un bottino che fa gola a molti avvoltoi.
Nel Sannio ÃĻ in corso una battaglia tra gruppi politici e affaristici: il Partito Democratico dominato da Umberto Del Basso, il Nuovo Centrodestra di De Girolamo e nella contesa ÃĻ pronto ad inserirsi per recuperare le posizioni perdute, Clemente Mastella che ha occupato Forza Italia.
Tranquilli il peggio deve ancora venire â€Ķ.

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