Parliamo, ancora un a volta, di sentenze e di risarcimenti.
Sentenza 1637/2014.
In nome del Popolo Italiano il Tribunale di Benevento condanna il Comune di Benevento al pagamento di 924.503,36 in favore di una ditta di autolineee oltre agli interessi dalla data della presente decisione (4 luglio 2014).
Condanna il Comune di Benevento al pagamento in favore dell’attrice delle spese di lite, che liquida in 1.120.00 per spese, 2.000 per la fase di studio, 1.200 euro per la fase introduttiva, 1.500,00 euro per la fase istruttoria, 2.000 per la fase decisoria, oltre spese di c.t.u., i.v.a. e C.P.A. secondo legge.
Un milione di euro, un altro, a cui il Comune di Benevento, cioè noi, è stato condannato a pagare per una storia di ordinaria follia iniziata nel 1990. Un altro milione di debiti che si aggiungono a tutti quelli precedenti. Con un’ordinanza sindacale del 5 febbraio 1990 n.1802 il Comune aveva disposto il divieto di transito in città degli autobus extraurbani e l’obbligo di attestamento nel nuovo terminal, ex Collegio La Salle. Divieto ribadito con un’altra ordinanza il 31-12-1994 n.1949.
Probabilmente tale ordinanze sono ancora in vigore visto che ancora sussistono i cartelli con i divieti. Nella sentenza il giudice dice che il Comune ha agito in violazione dei principi di imparzialità e buon andamento cui l’amministrazione deve uniformarsi. All’inizio ho parlato di UNA STORIA DI ORDINARIA FOLLIA che ha portato, dopo 24 anni, a una sentenza di condanna per quasi un milione di euro. E come queste, di cause, ce ne sono a bizzeffe contro il Comune per i motivi più disparati. Vengono dall’amministrazione Viespoli, D’Alessandro, Pepe I e Pepe II. Per una volta devo dare ragione al sindaco , questo è un debito che viene da lontano ma non è mai stato fatto nulla per cambiare un’ordinanza che, in pratica, andava contro gli interessi dell’intera città. Dovremmo essere una città turistica e in quanto tale gli autobus extraurbani con i turisti dovrebbero fermarsi nei pressi della zona turistica, quindi entrare in città e sostare (ad esempio in viale San Lorenzo) per visitare i monumenti della città. Ma noi non siamo una città turistica, a volte non siamo nemmeno una città e quando arrivano sul mio tavolo sentenze come queste mi viene sempre in mente lo scaricabarile che, politicamente, fa chi ci ha governato negli ultimi 30anni. Questo è un esempio palese di cattiva amministrazione, di pessima gestione della res pubblica e della mancanza di giustificazioni per un comportamento che, in termini risarcitori, è costato quasi un milione di euro.
FELICE PRESTA