Il noce di Benevento
âunguento (1), unguento,
mandame  a la noce di Benevento
supra acqua et supra ad vento
et supra ad omne maltempoâ
(Formula magica della strega Matteuccia da Todi).
GIOVANBATTISTA DE ANDREIS
                    Badalucco(IM) 1938- Le streghe di Benevento 1983
Lâassociazione magica âIL NOCEâ fondata dai prestigiatori ed illusionisti di Benevento deriva da una tradizione ultramillenaria risalente a quando la nostra città , allâincirca nellâanno 667, regnante il duca Longobardo RomualdoVI , dovette accogliere le numerose soldataglie longobarde ad appena due miglia dal proprio abitato, nella località denominata: âstretto di Balbaâ, (poi Barba) confinante con la proprietà terriera dei Conti Maccabei.
Questa pianura vasta e fertile, era irrigata da un fiume ricco di acqua, dove alberi secolari abbondavano fino alle colline limitrofe.
In questa maestosa âpalestra naturaleâ quei giovani guerrieri Longobardi dal corpo alto e vigoroso e dalle lunghe barbe rossicce si allenavano esercitandosi nellâarte della guerra e in tornei equestri per avere sempre piÃđ dimestichezza con la propria cavalcatura alla cui abilità era affidata in gran parte la loro salvezza.
A fine giornata il panorama mutava radicalmente e sulla riva del fiume si accendevano innumerevoli falÃē e alla luce di quelle fiamme, intorno ad un Noce gigantesco, verde e fronzuto in tutte le stagioni, quei giovani venivano raggiunti da donne Beneventane desiderose di trascorrere in loro compagnia le ore notturne, accompagnate, e qui prima magia, da un demonio: un martinello (2), che, a volo, le trasferiva dal talamo nuziale allâaccampamento Longobardo presso il Noce che, come detto, verdeggiava non lontano dal fiume denominato Sabbato proprio perchÃĻ lÃŽ si svolgevano i SABBA (oggi quel fiume ÃĻ chiamato Sabato:con 1 sola B),  e in questa vallata risuonavano i nomi delle streghe e dei demoni che si cercavano e si desideravano: Menarda, Rosa, Violante, Alcina, Boiarona, Lilith, Lucibello, Lamberto, Lusmore e tanti altri ancora, ma, secondo lâimpegno assunto dai âmartinelliâ, prima dellâora quinta del mattino, le giovani e belle gaudenti, con lo stesso mezzo col quale erano giunte alla festa venivano riaccompagnate, ciascuna al proprio domicilio.
Un grande avvenimento nel 680 determinÃē un fatto nuovo: al Concilio Romano spunta una nuova figura come vescovo di Benevento, BARBATO, che con lâappoggio del duca Romualdo e la devozione della moglie Teodorata convertÃŽ al cristianesimo i Longobardi di Benevento che nel VI sec. erano ancora con ostinazione interessati a culti pagani, pertanto questo santâuomo andÃē processionalmente ove vegetava il noce , lo abbattÃĻ e discacciÃē il diavolo che sotto le sembianze di un imponente serpente risiedeva tra le sue radici.
NAPOLI-XVII sec.
            S.Barbato arcivescovo di Benevento, discacciÃē il âserpenteâ e tagliÃē il ânoceâ.
Con lâabbattimento del noce cessarono i sabba e quella âmovidaâ ante litteram svanÃŽ per sempreâĶ almeno cosÃŽ sembrerebbe!anche se qualcuno afferma che a volte, in quella località , echeggia ancora qualche nome trasportato dal vento: MatteucciaâĶ LucibelloâĶMainardaâĶuniti a fragorose risate.
Sarà poi vero? Noi siamo per un âNIâ .
Dâaltra parte un controllo non sarebbe molto difficoltoso, esorterei gli interessati a recarsi qualche volta in quella contrada e verificare di persona se ciÃē che ho narrato risponde al vero: se SI,  ci si arricchirebbe di una impagabile, emozionante esperienza, ma se questa verifica non dovesse risultare realistica basterebbe persistere con altre ricognizioni e, prima o poi, vedrete, si realizzerà il sogno di assistere ad un momento di âSTREGONERIAâ, ossia al confine tra reale ed irreale.
Una cosa eâ certa: che a Benevento esistono moderni maghi, streghe e illusionisti, alcuni indipendenti e altri raccolti in associazione, ma tutti spinti dallo stesso fine, rendere la realtà magica o la magia realtà !
Note:
(1) Lâunguento a cui si riferisce la suddetta strega, le serviva a cospargersi il corpo ed era composto da:
grasso di avvoltoio, sangue di nottola e sangue di bambini lattanti, di poi, Â le appariva il demonio Lucibello sotto forma di caprone, la prendeva sul dorso e, trasformato in mosca, in volo la conduceva al noce di Benevento dove avvenivano i sabba: feste nella tradizione germanica del Medioevo, svolte in onore di BelzebÃđ.
SALVATORE VIGANOâ
         Italia settentrionale, XIX sec. â Ballo delle streghe intorno al noce di Benevento.
(2)Demonio assegnato ad ogni strega dal Principe delle tenebre Satanasso, sarà suo custode, non la lascerà mai e la servirà in tutto ciÃē che essa gli domanderà e lâaccompagnerà per la via come fa il marito con la moglie. Mai essa lo chiamerà demonio, ma con il nome affettuoso e vezzeggiativo di Martinello, Martinetto o Maestrino.
B.ne Gianni dellâAquila