Droga e riciclaggio nel Sannio.
Strana città Benevento. L’isola felice non esiste piÃđ ma ÃĻ solo una favola che continuiamo a raccontarci.Â
Siccome bisogna in qualche modo rilanciare l’economia abbiamo deciso di rafforzare due attività redditizie: prostituzione e droga.
Fenomeni conosciuti in altri territori dove la mafia, la camorra e la ndrangheta utilizza sempre lo stesso sistema: scardina la comunità e poi entra nei palazzi del potere in giacca e cravatta. Siamo ancora al primo step oppure ÃĻ già iniziato il secondo?
Â
Leggendo le notizie degli ultimi giorni, grande rilievo ÃĻ stato dato allâoperazione definita New Bridge. Un’operazione internazionale di polizia che ha stroncato un patto di collaborazione tra Cosa Nostra americana, con la famiglia Gambino e la ndrangheta di Gioiosa Ionica, con la famiglia Ursino. La polizia italiana e l’FBI americana ha arrestato diciassette persone, sei delle quali nel Sannio a Montefalcone Valfortore.
Â
Poco si ÃĻ parlato delle intenzioni del clan Ursino di acquisire un centinaio di armi semiautomatiche e pare che una significativa quantità dovevano essere custodite proprio nella nostra Provincia. Per farci cosa?
Â
I documenti giudiziari riportano queste parole: âilgruppo dei beneventani, lungi dallâessere un mero gruppo di soggetti votati al crimine, ÃĻ risultata essere una vera e propria organizzazione di stampo mafioso caratterizzata da un vincolo di affiliazione basato sulla forza di intimidazione che ne contraddistingue lâaspetto ontologicoâ(âĶ.) âPer cui deve ritenersi dimostrata lâesistenza di unâorganizzazione di tipo mafioso nel comune beneventanoâ.
ALTRA NOTIZIA INTERESSANTE
Il 19 febbraio, Il Sannio Quotidiano, riporta: âClan Contini sequestrati fabbricato e terreniâ dalla direzione distrettuale antimafia (ormai di casa a Benevento). Stavolta perÃē niente FBI ma abili Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento. Ma chi sono i Contini? Un clan del napoletano che fa capo a Edoardo Contini che già a gennaio aveva subito un duro colpo con 90 arresti in tutta Italia e con innumerevoli sequestri di attività commerciali come pizzerie, ristoranti e immobili e terreni per un valore di duecentocinquanta milioni.
Â
In uno dei filoni dellâindagine c’ÃĻ il nome di Antonio Righi cinquantenne napoletano affiliato al clan e attualmente detenuto. A costui ÃĻ stato sequestrato un fabbricato rurale e tre appezzamenti di terreno del valore allâincirca di seicentomila euro. Il problema ÃĻ sul dove gli sono stati sequestrati, non nel Fortore o in valle Telesina ma vicino alla città e precisamente in via San Leucio, proprio sulla strada che da Benevento conduce a San Leucio.
Â
Ricapitolando ndrangheta e camorra con droga e immobili, in una città povera come la nostra e in una provincia che riesce a stento a mantenersi in piedi. Cosa potrebbe significare tutto ciÃē? CâÃĻ relazione tra questi âspostamentiâ e le ingenti somme di denaro intorno agli strani appalti in città ?
Felice Presta