Società di riscossioni e Comune di Benevento: una triste storia…
Tralasciando la vecchia società di riscossione, la Gosaf, finita sotto processo per non aver dato al Comune di Benevento un milione di euro, parliamo della nuova società che l’ha sostituita: la SOGET.
Questa società ha cominciato ad avere “problemi” già nel 2013, con il caso di Nocera Inferiore, con l’avviso di garanzia per il ragioniere La Mura.
Per poi continuare nel 2014 ad Angri, dove il figlio del sindaco Mauri fu assunto proprio presso la Soget,la quale, contemporaneamente ,gli affidò l’appalto del censimento tributi alla stessa società di Pescara. Anche in questo caso, ci sono indagini in corso.
Nel 2015 a Teramo, la ditta vincitrice per la riscossione tributi, la Cerin di Bitonto, sembra che non abbia mai preso servizio per cui la Soget, società che gestiva precedentemente il servizio, sta continuando ad operare il quel Comune almeno relativamente alle tasse comunali evase fino al 2010. Nel 2014 emerge un nuovo scandalo per la Soget, quando viene licenziato un dipendente della stessa società, perché si sarebbe rifiutato di eseguire pignoramenti ed esecuzioni illegittimi.
Ciò ha portato ad un contenzioso tra l’azienda e il dipendente stesso alzando però un velo sulle reali attività della Soget. E la magistratura starebbe indagando sui profili penali delle attività di riscossione di questa società.
Infatti si verificherebbero ,non casualmente, gravi violazioni nel settore esattoriale privato per la riscossione dei tributi locali, con prassi aziendali illecite e lavoratori vittime di mobbing. In particolare ufficiali di riscossione e funzionari subirebbero pressioni da parte della direzione aziendale, per riscuotere dai contribuenti –che hanno debiti di natura fiscale- somme aggiuntive non dovute, ovvero nominalmente diritti esecutivi non esigibili.
Le condotte aziendali sarebbero, così, illegittime ,vessatorie, persecutorie e reiterate ma sono sempre rimaste lettera morta.
Nel merito alcuni ufficiali di riscossione avrebbero constatato, con pertinenti motivazioni giuridiche, abusi e mancato rispetto delle garanzie procedimentali poste dalla legge a tutela della posizione dei contribuenti.
In pratica la società lucrerebbe su maggiorazioni non dovute su tutte le procedure esecutive in maniera scientifica esercitando pressioni sugli ufficiali di riscossione.
Questione comunque non nuova perché nel 1995 con il caso SERIT,una sentenza di cassazione del 2013 che ha condannato Equitalia (agente di riscossione subentrato a SERIT) al risarcimento del danno a un ex dipendente SERIT , vessato perché si era rifiutato di partecipare al sistema di false notificazioni.
Attualmente risulta indagato dalla magistratura il direttore generale SOGET, Gaetano Monaco, dalla Procura di Pescara, con l’ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato (da chiarire nello specifico l’esigibilità di 36 milioni di crediti del Comune di Pescara).
Successivamente sempre al Monaco è stato notificato un ulteriore avviso di garanzia per falso e abuso di ufficio in concorso con Domenico Ludovico, responsabile dell’esecutivo SOGET e, in particolare, degli ufficiali di riscossione.
Nel 2015 a Pescara scoppia un altro scandalo: nel computer del direttore vengono trovati i nomi di 523 politici (52 sindaci, 340 consiglieri ecc) e questa lista è finita sulla scrivania del PM Gennaro Varone che sta lavorando a questo caso per accertare se la società avesse agevolato qualcuno di questi.
L’ultimi scandalo è del marzo 2016 a Parma. Coinvolti Tosi, Giannone e Allegri dirigenti della società partecipata del Comune che si occupa di riscossione delle multe.
Usura, peculato e falso ideologico sono le ipotesi di reato. Si chiude il cerchio su “Parma Gestione Entrate”.
Per il sindaco Mastella, subentrato da poco al Comune di Benevento, è questa un’altra gatta da pelare, anche in virtù delle scarse finanze attualmente disponibili.
Le casse comunali dovevano essere rimpinguate, secondo il bilancio consuntivo di fine mandato, proprio dagli incassi, da crediti recuperati tramite la società SOGET, che si occupa di questo per il Comune di Benevento.
Il sospetto è che questi crediti che ha il Comune fra un po’ non saranno più esigibili.
E noi vogliamo sapere il perché!