Il fallimento del sistema Asia
Forse ora ÃĻ arrivato il momento di constatare il fallimento del modello messo in piedi dal duo PEPE-LONARDO riguardo allâAsia e alla raccolta differenziata in città . La città ÃĻ indubbiamente sporca e lo ÃĻ dappertutto, non ÃĻ sporco solo un quartiere o solo un rione. E lo era già prima, prima dellâalluvione ,che ha comunque causato non pochi danni al parco auto dellâAsia. In questo articolo non mi addentro nelle problematiche attualmente in corso nella guerra tra âpoveriâ, cioÃĻ tra gli interinali e gli ex Russo. Non servirebbe. Oggettivamente questo articolo serve e servirà ad aprire gli occhi su un dato di fatto: il 65% di raccolta differenziata raggiunto in città ha, per motivi contingenti, dei costi esagerati rispetto ai vantaggi e soprattutto, per altri motivi, non ÃĻ un dato reale.
Lâevasione della Tarsu (prima)e della nuova tassa (poi),ha raggiunto limiti senza precedenti ,tanto che lo stesso presidente dell’Asia, il dottor Lucio Lonardo, stimava in 5000 famiglie di ânon pagantiâ, piÃđ o meno. In pratica un terzo delle famiglie beneventane, e un terzo della popolazione non vengono conteggiate se non parzialmente nei dati della differenziata. Questa evasione di massa cosa ha comportato? Che ognuno sversa lâimmondizia dove gli pare. Nel migliore dei casi nei carrellati condominiali, altrimenti nelle discariche e in luoghi abbandonati. Duecento telecamere sono state istallate in città e sono operative. Si riuscirà a ridurre il fenomeno dellâabbandono incontrollato dei rifiuti? Sapendo come si agisce in questa città , dove attualmente vige una certa anarchia controllata, credo di no, ma la speranza ÃĻ lâultima a morire. Dâaltra parte un ex amministratore dichiarÃē una volta: âCome facciamo a chiedere i soldi della Tarsu al nostro bacino elettorale?â.
E già qui si pensa solo al consenso e mai ai reali problemi di una città . Lo stesso, ad esempio, si potrebbe dire di unâaltra tassa, la TOSAP, pagata solo occasionalmente dai tanti esercenti (lâevasione qui ÃĻ ancora piÃđ alta). Potremmo parlare allora dellâex ditta di riscossioni, la Gosaf, che ÃĻ stata accusata di non aver corrisposto una cifra superiore al milione di euro al Comune di Benevento dalla riscossione di queste tasseâĶ.o potremmo parlare della Soget, il nuovo soggetto che ha sostituito la Gosaf. Forse ÃĻ questo il problema di questa città , si parla senza risolvere mai nulla.
Che lâAsia sia sotto organico ÃĻ un dato di fatto, ma che si spendano soldi per consulenze esterne inutili ÃĻ un altro dato di fatto. Lo spazzamento ÃĻ inesistente e quando si fa i mucchietti rimangono li per giorni prima che qualche motoretta dellâAsia passi a raccoglierle. Ormai ÃĻ prassi consolidata cercare di assumere a tempo indeterminato ,nelle partecipate comunali, gli âamiciâ che hanno dato una mano durante gli anni dellâamministrazione. Ma certe volte si sfiora il ridicolo, come piÃđ volte ho sottolineato sulle pagine digitali di questo giornale. Il caso Mancini e quello Lonardo i piÃđ emblematiciâĶma ce ne sono tanti altri piÃđ o meno visibili, piÃđ o meno nascosti. Le accuse che i beneventani siano un popolo di inzivados (senza generalizzare naturalmente) ÃĻ indubbiamente vera. Ma se questi che sporcano non pagano cosa si pretende? Se uno di questi deve buttare gli ingombranti e non puÃē andare allâisola ecologica,in quanto evasore,cosa farà ? Lo lascerà in mezzo alla strada. Un circolo vizioso dal quale ÃĻ difficile uscire e da cui si constata ciÃē di cui parlavo allâinizio: il fallimento (nonostante i tanti riconoscimenti e premi ricevuti) del âmodello Asia â,tanto vantato dallâamministrazione targata Fausto Pepe.
Ma di fallimenti, il nostro âcaroâ sindaco, ÃĻ un habituÃĐ. Cellarulo, Malies, caso mensa, PiÃđ Europa, debiti dentro e fuori bilancio, depuratore, Piano BoreaâĶâĶ. Solo per citarne alcuni.
Ma siamo sicuri che non ci sarà il fallimento dellâintera città ?
Felice Presta