Lettera di un padre ai propri figli (nell’emergenza coronavirus)
Riceviamo e pubblichiamo
Questa non ÃĻ una vera e propria lettera, bensiâ uno sfogoâĶperchÃĐ in tutto questo silenzio irreale che ci circonda uno deve pur sfogarsi.
E scrivere, scriverlo, puÃē essere un ottimo deterrente alla rabbia, alla paura, allâangoscia, che abbiamo tutti dentro da due settimane, senza sapere quanto altro tempo durerà questa âreclusione forzataâ e senza sapere quando i nostri sacrifici verranno ripagati, senza aver piÃđ morti nÃĐ contagiatiâĶ
Non sappiamo nulla ma so di avere due figli piccoli, e per loro devo andare avanti e lottare.
Si fanno i compiti, si minacciano ritorsioni e punizioni quando non vogliono farli, o quando non vogliono aiutare la mamma nelle faccende di casa.
âUn attimo e lo faccioâ, questo il loro motto, e non lo fanno mai.
Ma sono ragazzi, reclusi, senza vedere nessuno oltre a noiâĶ e allora sorrido, prendo le carte, giochiamo, mi collego anche io con le professoresse e i professori per le lezioni a scuola.
Leggiamo libri, io leggo loro parzialmente ascoltano, dovessero mai imparare a leggere beneâĶ.
E poi vediamo film insieme, facciamo cose normali, qualche volta cuciniamo schifezze, insomma si perde tempo.
E poi arriva la sera loro dormono, e io mi metto in un angolo a pensareâĶ.e piango.
Certo non lo farei mai davanti a loro, devono vedermi sempre forte, devono credere che andrà tutto beneâĶ
E pensando, mentre lacrime scendono sul mio volto, penso a chi sta morendo, a chi ÃĻ malato, a chi sta negli ospedali, ai medici, agli infermieriâĶ e penso a chi un lavoro, quando finirà tutto, non lo avrà piÃđ.
Penso ai commercianti, alle famiglie, agli imprenditori e il tutto andrà bene, diventa speriamo che tutto andrà bene.
Certo, una cosa per volta. Sconfiggiamo prima questo coronavirus e poi pensiamo al passo successivo.
Vabbene ma sulle rovine che ci lasceremo dietro il futuro mi appare sempre piÃđ buio e fosco.
Figli miei farÃē sempre il possibile per difendervi, ma iniziate a guardare ciÃē che ci stiamo lasciando dietro e iniziare a pensare a ciÃē che sarà .
Aiutatemi ad essere forte perchÃĐ a cinquant’anni non ho piÃđ le forze di un ventenne e anche io avrÃē bisogno di aiuto.
Crescete in fretta, ve ne pregoâĶ.
Lettera firmata