Con la grande luna di domani notte tramonta, inesorabilmente, il sole sulla città di Benevento.
La nuova Amministrazione targata Clemente Mastella, dopo 5 mesi non ha potuto fare altro che constatare gli scempi dell’Amministrazione passata (ma sarebbe meglio dire passate visto che sono 2 “targate” Fausto Pepe) ed è in procinto di dichiarare il dissesto.
Siamo arrivati a 100 milioni di euro di debiti, ma potrebbero essere ancora di più, per una città che un debito del genere non avrebbe mai potuto permetterselo, neanche nelle più nefaste previsioni.
Ed ancora oggi il responsabile politico di tutto questo, l’ex Sindaco Fausto Pepe, ha ancora il coraggio di parlare e di accusare la Giunta Mastelliana di non voler governare.
Per anni ho combattuto l’Amministrazione pepiana, anticipando tutto ciò che puntualmente si è poi verificato, compreso l’immancabile dissesto.
Ne ero sicuro sia prima delle elezioni, sia durante che dopo… che si sarebbe giunti a questo punto.
Quando un esperto economista come Pepe,nel 2014 affermò di aver saldato il debito di allora (35 milioni di euro) con un mutuo (“creando” quindi un altro debito con interessi) non si potè fare altro che alzare le braccia e arrendersi.
Sorprende però il fatto che questo giornale sia stata l’unica voce fuori dal coro nei confronti delle dichiarazioni dell’ex-Sindaco, ossia quelle fatte a fine anno nel 2014 e nel 2015, dove l’exploit della famosa “finanza creativa” del Comune di Benevento raggiunse l’apice.
D’altra parte il decreto salva-enti ancora non approvato, i soldi non incassati dallo IACP ad esempio, o il non fare una seria lotta all’evasione della TARSU/TARI ( “E che facciamo? Andiamo a intaccare il nostro bacino elettorale?” Citazione ex assessore giunta PEPE), all’evasione della Tosap, senza dimenticare la contabilizzazione degli immobili comunali posti in vendita ( e mai venduti) giusto per fare qualche esempio, non potevano portare che a questo.
Ed è inutile che adesso una parte degli ex-Amministratori , con la paura addosso che le carte vengano mandate alla Corte dei Conti per l’accertamento di responsabilità, parlino per cercare di intaccare nell’orgoglio Clemente Mastella spingendolo al totale suicidio.
Già all’epoca delle firme del bilancio consuntivo e preventivo, scrissi che era un abominio costringere i neo-eletti a firmare un documento del genere…ma tant’è. Si è voluto provare, si è voluto vedere con i propri occhi quello che tutti dicevano e che tutti sapevano.
Sarebbe bello assistere ad un” mea culpa” di tutti gli autori di questo dissesto annunciato. Del Vecchio, Scarinzi, Lepore, Castiello e tutti gli altri, potrebbero prendere adesso la parola e scusarsi di ciò che è stato fatto dalla loro Amministrazione.
Vi è piaciuto comandare senza ascoltare la città per 10 anni, imponendo scelte scellerate e spese folli per delle cose inutili (voglio ricordare qui il Presepe Dalisi, del quale si sono perse le tracce, ovvero…non si sa che fine abbia fatto), vi è piaciuto atteggiarvi a salvatori della patria mentre la patria la stavate distruggendo?
Ebbene, visto che tanto vi è piaciuto, adesso che le carte saranno mandate alla Corte dei Conti per l’accertamento di responsabilità, piacerà anche a me vedere l’elenco delle responsabilità che la Corte accerterà con le somme (in appello purtroppo ridotte al 15%, di norma) in calce da restituire per danno erariale o altre causali.
E cosi forse il nostro ex-Sindaco smetterà di ridere nei confronti di chi gli faceva notare, giornalmente, tutto ciò che stava facendo la SUA Amministrazione, dicendo che scrivevo stronzate.
Fausto Pepe :“La finisci di scrivere stronzate?”
Felice Presta :“Quando voi finirete di dirle e di farle”
E se pensate che io la prenda come una vittoria sbagliate di grosso…è una sconfitta per la città e per i cittadini perché, come sempre, nell’immediato saranno loro a pagarne le conseguenze.
Forse è per questo che, in parte, mi sta passando la voglia di lottare…
Lottare significa avere degli interlocutori che analizzano oggettivamente ciò che gli sto dicendo, ma in questi 8 anni ho trovato solo persone che invece di ascoltare confidavano in promesse elettorali mai (se non parzialmente e a tempo determinato) mantenute.
Benevento l’ho sempre paragonata ad una prostituta… e come tale si vende e si compra a seconda delle esigenze momentanee.
Spero che adesso, con questo dissesto, e con la fame che inevitabilmente ne seguirà (Ex Russo, Consorzi, Interinali, AMTS, ASIA, Capolavori pubblici ecc.) qualcuno inizi a capire che politica, nell’accezione nobile della parola (polis=città techne= arte, arte che attiene alla città), è un’altra cosa…
Certamente non è quella che le generazioni passate hanno avuto modo di vedere al governo di questa città.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI
Felice Presta