Il referendum costituzionale: le ragioni del NO
il 4 dicembre prossimo si voterà il referendum per la riforma costituzionele.
il governo Pieddino (Renzi) ha battuto e batte su un punto fondamentale della riforma: il risparmio che ci sarà nell’eventualità che vinca il SI.
Un risparmio di 50 milioni di euro annui…un risparmio insignificante se si pensa che solo il costi per il referendum superano i 300 milioni, ma questo ÃĻ quello che ci vogliono far credere.
Inoltre anzichÃĐ preoccuparsi degli italiani, da mesi il Governo insieme a Verdini (uomo plurindagato e rinviato a giudizio per reati come concorso in corruzione, truffa, bancarotta fraudolenta, appalti e finanziamenti illeciti, ecc..)Â pensa solo a questa riforma costituzionale.
Tra i padri costituenti che la scrissero ci sono Pertini, Togliatti, Nenni, Croce, Parri, Calamandrei, Lotti.
Oggi, invece, chi sta riscrivendo la nostra Costituzione sono Renzi e la Boschi con i voti determinanti di Verdini, Azzollini, Formigoni, Bilardi, Conti, Scavoni, Caridi, Aiello, Gentile.
Tutti o condannati o indagati o coinvolti in inchieste per reati come corruzione, associazione a delinquere, voto di scambio politico, frodi, finanziamenti illeciti, ecc.
E câÃĻ anche Barani che oltre ad essere stato condannato dalla Corte dei Conti si ÃĻ rilevato anche pubblicamente sessista! Dentro la riforma costituzionale câÃĻ la famosa riforma del Senato.
Attenzione, riforma e non abolizione (come vorrebbero far credere). Il prossimo Senato sarà composto da 100 membri, di cui 74 consiglieri Regionali, 21 sindaci e 5 membri nominati dal Presidente della Repubblica.
In totale 95 senatori saranno ripescati dalla classe politica piÃđ corrotta del Paese (consiglieri e sindaci) e verranno nominati Senatori direttamente dai partiti politici.
Nessun senatore, infatti, potrà essere scelto, designato o eletto direttamente dai cittadini (il cui voto non conterà nulla!). Sappiamo, invece, che tutti i prossimi consiglieri â sindaci/ senatori godranno dellâimmunità parlamentare (cioÃĻ in caso di richiesta dâarresto da parte della Magistratura a decidere sarà il Senato stesso. Dunque mai! Vedi caso Azzollini).
Addirittura i sindaci/senatori corrotti, i cui Comuni siano stati sciolti per mafia (e in Italia sono 239 i Comuni sciolti per mafia dal 1991 ad oggi, con una media di 20 comuni allâanno), potranno continuare a ricoprire la carica da Senatore, visto che la durata del loro mandato coincide esattamente con quella dei Consigli regionali da cui vengono eletti (ovvero 5 anni).
Nelle tasche dei futuri senatori, infine, finirà un ârimborso speseâ (ancora dall’importo indeterminato) per poter andare a Roma durante la settimana.
Un nuovo modo, previsto dalla politica, per allontanarsi definitivamente dai problemi dei propri Comuni, delle proprie Regioni e, dunque, dei cittadini.
Felice Presta