Le false promesse “politiche”: contrada Olivola
Puntualmente, ad ogni elezione (soprattutto alle amministrative), si ripresentano candidati e programmi che già sono entrati nella storia, negativa, di questa città âĶ E lo fanno non con argomentazioni nuove,bensÃŽ  rispolverando quelle precedenti , mai state attuate neanche da loro stessi quando facevano gli amministratori.
PerchÃĻ riproporle allora? Per prendere in giro i cittadini promettendo, promettendo e mai realizzando nulla?
Eh già perchÃĐ questo sta succedendo in città : riproporre cose vecchie e âtrasformarleâ in nuove, magari cambiando solo un poâ il nome.
PIANO LOGISTICO invece di PIATTAFORMA LOGISTICA: praticamente  una zona industriale (???) come quella di contrada Olivola doveva essere presa dâassalto, perchÃĐ appetitosa ed  appetibile (ma fatemi il favoreâĶ), da grossi gruppi industriali.
La âvicendaâ Ikea, ricordate?
Prima Pasquale Viespoli, poi Fausto Pepe, per ben due volte, avevano annunciato la venuta del grande gruppo. Mentre tra Lancusi e Baronissi si stava costruendo lo stabilimento.
Poi ÃĻ stata la volta del Data Center di Poste Italiane.
Avevano anticipato anche un milione di euro allâamministrazione Pepe.
Poi forse si sono resi conto della fregatura e hanno fatto marcia indietro.
Mettere un centro di distribuzione in un deserto senza collegamenti nÃĐ Â servizi, sarebbe stata,evidentemente,  una scelta fallimentare, come tutte le altre scelte che potrebbero in futuro esser prese in considerazione.
Zone industriali a Benevento?
Ponte ValentinoâĶ costruita vicino ad un fiume ed il 15 ottobre ÃĻ successo quel che ÃĻ successo (tutti sapevano che fosse  una zona ad alto rischio-alluvione), contrada Olivola…desertificata dalla crisi e dalla mancanza di programmazione.
Altro termine che pare abbia subito una metamorfosi ÃĻ quello che definiva la cara (in termini di soldoni, proprio tantiâĶ) riqualificazione dei quartieri, che si ÃĻ trasformato in ârigenerazione urbanaâ, da inserire nei programmi futuri.
Forse un candidato sindaco, che abbia a cuore gli interessi  della propria città , invece di illudere con vane speranze, dovrebbe pensare a riconvertire questi terreni e magari farli ritornare agricoli.
Almeno quelli di contrada Olivola, visto che Ponte Valentino era una discarica e quindi questa ipotesi, senza una bonifica adeguata, di difficile soluzione.
E nelle foto fatte lâaltro giorno, e nel video pubblicato sulla pagina facebook vediamo chiaramente cosa rimane:
un terreno recintato, un cartello blu spezzato, un milione da restituire e tante, tantissime false promesseâĶ
FELICE PRESTA