Il 27 dicembre si ÃĻ svolta la conferenza stampa indetta dal Sindaco per fare il punto sull’ultimo anno di governo. I principali argomenti affrontati riguardavano le inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolto, le opere pubbliche avviate e la situazione debitoria, dove con un po’ di enfasi e per la verità non senza ragioni, ha rivolto accuse precise alle precedenti gestioni amministrative. Il soliloquio di Pepe ha alternato momenti di lucida analisi a momenti di pura propaganda elettorale e mistificazione della realtà.

Partiamo, come ha fatto lui, proprio dagli arresti avvenuti l’otto Gennaio di quest’anno. Non sono certamente pochi e neppure di poco conto i capi di imputazione a Lui contestati insiema con alcuni assessori passati e presenti, dirigenti e imprenditori sanniti. Si va dalla corruzione e concussione elettorale, truffa in relazione agli appalti, abuso d’ufficio e falsità. Sarà certamente la magistratura a fare chiarezza, ma le ripercussioni si sono avvertite sin dai primi giorni: nervosismo, cambi di poltrone, fino all’allontanamento di alcuni assessori che aveva portato molti voti al centrosinistra nell’ultima tornata elettorale. 

Parlando dei fondi che l’amministrazione ÃĻ riuscita a intercettare per la città, ci sarebbe piaciuto conoscere dati e numeri relativi all’effettivo vantaggio per la cittadinanza, i commercianti e soprattutto per gli imprenditori nel settore edilizio. Ci sarebbe piaciuto conoscere il nome delle imprese che hanno partecipato al “lauto banchetto” e non i nomi e i numeri delle tante che solo quest’anno, hanno dichiarato fallimento non avendo ricevuto commesse. Sulla riqualificazione del quartiere Ferrovia, occorre precisare che le tante ditte appaltatrici, per lo piÃđ non sono sannite e utilizzano esclusivamente manodopera esterna.

L’intervento su Piazza Colonna ÃĻ gradevole sul piano estetico, peccato che la città sia ormai isolata dai principali snodi del trasporto ferroviario e saranno davvero pochi i viaggiatori che potranno vederla. Sempre per quanto riguarda il Rione Ferrovia, sarebbe interessante capire come mai una società riconducibile ad un importante esponente dell’ÃĐquipe del sindaco, si occupi “casualmente” della gestione della zona franca.

Sul Rione Libertà ci piacerebbe sapere come sono stati spesi i quasi 10 milioni di euro che, a loro dire, nel lontano 2009, furono stanziati per i lavori della rete fognaria a seguito delle prime alluvioni provocate dalle piogge torrenziali. Lavori avviati quest’anno, con un ulteriore stanziamento di fondi e con una tempistica sospetta. 
A proposito e la celebre “Spina Verde”? Al di là delle rassicurazioni e le strigliate ai suoi assessori di fronte alle telecamere, per il momento c’ÃĻ solo un cantiere abbandonato.

Altro tema scottante ÃĻ quello del cosiddetto “Housing sociale”, in Contrada Santa Clementina. Il sindaco non si pone minimamente il problema dei motivi di tanta contrarietà intorno a quel progetto. Il principio si puÃē condividere, peccato che il numero degli alloggi da destinare all’edilizia sociale non ÃĻ proporzionale al numero di quelli che dovranno essere costruiti. Inoltre, la ditta interessata, avrebbe l’obbligo di realizzare le necessarie infrastrutture di collegamento, il parco fluviale e tutti gli oneri previsti dalla legge. Viste le precedenti esperienze, tipo il caso Zamparini, restano molti dubbi.

Parlando dell’AMTS ÃĻ stata posta l’attenzione sul fatto che solo due città in Campania hanno società pubbliche di trasporto urbano e la nostra ÃĻ ancora operativa. Quello che ha omesso di spiegare ÃĻ che, al di là degli sforzi, il destino dell’azienda sembra quello di portare, presto o tardi, i libri contabili in tribunale. 
Ci sarebbe piaciuto, grazie alla raccolta differenziata arrivata al 65%, oltre alle targhe e ai riconoscimenti, avere qualche vantaggio economico in termini di alleggerimento della tassa sui rifiuti. 
Ci avrebbe fatto piacere, dopo l’ennesima sviolinata retorica sull’Unesco, che parlasse delle cifre del turismo a Benevento. Abbiamo un patrimonio storico-monumentale notevole, un museo con importanti reperti archeologici e per arricchire l’offerta culturale, una serie di strutture dalle sigle esilaranti, tipo Arcos, Geobiolab e Musa, create dal Comune e dalla Provincia per sistemare amici e parenti. 
 

Milady de Winter