Un Sindaco che pensa a programmare la festa di San Valentino invece di pensare ai DRAMMI della sua città, come lo vorreste definire?

Sindaco Mastella, la smettiamo con “panem et circenses” e cominciamo a pensare seriamente ai mille problemi che ha questo schifo di città…anzi di grande paese, perché questo sta diventando?

Sono vent’anni che stiamo peggiorando anno dopo anno senza che nessuno, e dico nessuno, si interessasse ai reali problemi di una città allo sbando.

Piove e si teme l’alluvione come il 15 ottobre del 2015…e vi chiedete anche il perché? Perché in due anni e mezzo non si è fatto nulla se non parlare a vanvera.

E vi assicuro che di cavolate ne ho sentite tante, anche se la più grossa rimane: “diamo 200.000 euro ad ogni abitante di Pantano per trasferirsi”.

Mi riprometto sempre di essere moderato nei toni e nel linguaggio, avendo non solo molti ragazzi che mi seguono ma anche avendo “insegnato” in un Liceo classico della Provincia, ma vorrei rispondere come farebbe il comico Dario Cassini, virgolettato ovviamente: “Esimia testa di c…., diamo 200.000 euro ad ogni famiglia a Pantano per farli andare via. Ok e gli altri nelle altre zone alluvionate che facciamo? Li lasciamo a mollo? O ad affogare?”.

Dopo questa breve parentesi ritorniamo a parlare dei problemi della città…

La città è sporca? Ah si? E che vorrebbe fare il nostro Sindaco “privatizzare” l’Asia?

Bella soluzione, è l’unica risposta che ci viene da dire…

La lotta all’evasione e la famosa “task force” all’ufficio tributi?

Le persone tornano ai loro posti senza aver fatto nulla e senza aver combattuto alcunché, cosi che ci sono il 55% della popolazione cittadina (dei pirla, insomma) che pagano per il 100%.

Gli oneri di urbanizzazione che dovevano essere incassati dal Comune?

Quanti ne sono stati incassati realmente e quanti aspettano che decadano i termini per non pagare (e tra questi persone o familiari che hanno legami “politici”)?.

Vogliamo parlare dei lavori pubblici?

Dei lavori sulla risistemazione dell’asfalto in quel di Pantano?

L’asfalto dopo poco più di un anno sta collassando perché è stata messa della sabbia senza compattarla e poi sistemato un microscopico stato di asfalto li sopra.

Chi li ha controllati i lavori che sono statti pagati con i nostri soldi?

E vogliamo parlare della condizione delle strade, delle buche, anzi delle voragini che si stanno creando in ogni zona della città?

Una volta parlai della città delle transenne, adesso le transenne, eredità pepiana, sono finite e rimangono le nuove voragini (visto che quelle vecchie non sono state riparate, come ad esempio la voragine al Rione Capodimonte).

Vogliamo parlare di cosa in questa città? Vogliamo parlare di cosa va bene? Dell’albero di Natale? Di Arisa? Del Bct? Dei panettoni? Della candidatura al senato? Ma chi se ne frega!

Benevento non è solo il corso o Palazzo Paolo V o palazzo Mosti….c’è Gran Potenza che sta franando, c’è la strada franata a Capodimonte, ci sono le contrade a cui è stato promesso l’acqua e il gas, ci sono zone dove le strade sono solo sulla carta, ridotte come sono.

Siamo in seria A (per miracolo ma ci siamo), ma la nostra città sta nella categoria “dilettanti” e non riusciamo, grazie alla non politica, ad uscire da questo tunnel.

E mi sono stancato di sentire ogni giorno cavolate del tipo: è venuto della Valle, ci ha regalato 60.000 euro e ci illuminiamo piazza Papiniano.

Ah si, Sindaco, bellissimo….e poi un’attività commerciale a cui dava fastidio ha tagliato il cartello che indicava l’obelisco e ha tolto anche quello dove stava scritto bagni pubblici, proprio li.

Indovinate chi se ne è accorto?

Voi sindaco?

Non penso proprio….

Sapete che impressione date?

Di quello che si accorge solo se Arisa non arriva o se l’albero di Natale non suona…per il resto, la città può morire.

Ad esempio lo avete saputo che per la 4 volta in 2 anni sopra il Teatro Comunale c’è stata un’altra perdita di acqua?

Le prime tre volte i vigili e l’Assessore competente l’ho chiamato io…e il Comunale rimane sempre chiuso.

Ma fatemi il piacere, abbiate almeno la compiacenza di tacere. Portate avanti il vostro progetto politico come più vi aggrada, ma non pigliateci in giro.

Felice Presta