Sta per concludersi questa XXXVIII edizione di Città Spettacolo e con esso cala il sipario, per il momento, su feste e festicciole.

E si, per questa edizione sarà ricordata, se sarà ricordata, solo per un cartellone di eventi e spettacoli, conditi da un percorso di street food indecente, per essere diventata una versione edulcorata (e molto) di quello che fu Quattro Notti e Più di Luna Piena.

Si potrebbe obbiettare che i teatri erano chiusi, che i soldi avuti erano pochi ecc. ecc. Tutte obiezioni giuste e condivisibili sotto certi aspetti.

Ma con i pochi soldi non sarebbe stato meglio fare meno eventi, ma magari di qualità migliore?

E invece no! Ricordando i fasti che furono si è proceduto nell’unica direzione che la corte mastelliana conosce: quelle delle feste di piazza, del mangiare per strada, e nel dare il senso di un’immensa sagra a una cosa diversa da quella che era e dovrebbe essere Città spettacolo.

Il cartellone della foto a corredo dell’articolo (chissà perchè è stata fatta, forse per ricordare i tempi che furono?) fa vedere ciò che era una volta: un festival teatrale con anteprime nazionali, con attori di prima grandezza, e con compagnie che hanno calcato le scene di tutti i più grandi teatri d’Italia.

Certo era un festival elitario, ma aveva un senso nel panorama teatrale italiano, e in più, a corredo, c’erano eventi culturali di uno spessore abbastanza elevato.

E oggi cosa c’è? Concerti per attirare giovani (Clementino, Moro), per i nostalgici (Di Capri e New Trolls) e festaioli (Arbore).

Qualche concerto dell’Accademia di Santa Sofia, qualche spettacolo teatrale molto leggero (i Modestissimi e Giobbe Covatta), qualche balletto fatto da non professionisti, e qualche mostra (ad esempio la personale del consigliere della maggioranza Zanone fatta a palazzo Bosco su cui stendere un velo pietoso, non per i quadri, ma per il modo in cui è stata realizzata).

Dove sta il TEATRO? Dove stanno le anteprime? Dove stanno i mattatori di un tempo?

Spariti, scomparsi, volatilizzati, per fare spazio a un’accozzaglia di eventi senza organicità ne continuità.

A Sud di Nessun Nord, questo il titolo di questa edizione.

Qualcuno potrebbe spiegarmi il nesso del titolo con il cartellone programmato? Io non ne ho trovato uno.

E allora che cosa è diventata?

Nulla più che 4 notti e più di luna piena in versione molto ridotta.

Non che l’idea di 4 notti non vada bene.

All’epoca per come fu concepita e realizzata fu un’idea innovativa e azzeccata con la rivalutazione dei vicoletti del centro storico, con le botteghe e quant’altro.

Ma era un’altra cosa.

Qualcuno si ricorda che premio veniva dato in quei giorni?

Il premio a prescindere, dove venivano premiati attori, cantanti, personaggi Tv.

Come come? Vi sembra un film già visto recentemente?

Certo, il BCT che ricalca quello stile e quel modus operandi, con il suo NOCE D’ORO.

Malgrado tutto, però, se andiamo a vedere i numeri la truppa mastelliana ancora una volta ha vinto portando un numero elevatissimo di persone in tutti gli eventi in cartellone, e si sa i numeri per certe cose sono importantissimi.

Però, per rispetto a chi vi ha preceduto non chiamatela Città Spettacolo, chiamatela in un altro modo, come volete voi, ma non Città Spettacolo, perchè non lo è!

Felice Presta