Leggere le notizie cittadine, in questi giorni d’estate, è come sfogliare le pagine di una rivista di gossip di infima qualità.
Ci si indigna per le anticipazioni (scoop) di un giornale riguardo al calendario di “Città spettacolo”,(con le polemiche del caso) senza però guardare a tutto ciò che succede dal punto di vista politico, sociale ed economico a Benevento.
E senza, soprattutto, esternare pensieri propri che potrebbero far innervosire il potente di turno…in attesa di una ricompensa o di tempi migliori.
D’altra parte, le elezioni politiche sono alle porte e tutti si stanno muovendo per cercare di conquistare le caselle che servono sia per essere eventualmente eletti, sia per la visibilità, e sia per avere un tornaconto (personale o partitico a questo punto ha poca importanza).
E cosi in tempi di vacanze, maggioranza e opposizione tranquillamente sono seduti alla finestra ad osservare quello che fa e disfa il grande capo amministrativo in carica: Clemente Mastella.
La nomina della Del Prete ne è un esempio lampante, cosi come la pazza idea della rotazione alla carica di vicesindaco uscita dal cilindro mastelliano.
La scelta più logica era mettere un suo fedelissimo, visto che a settembre c’è la sentenza che in caso di condanna del sindaco lo farebbe immediatamente decadere, tipo Luigi Ambrosone tanto per fare nomi, oppure mettere Oberdan Picucci che non ha mai smesso di giurare fedeltà all’Amministrazione, nonostante l’appartenenza all’UDC.
E invece no, il navigato Mastella ha, con una mossa a sorpresa, scontentato tutti.
E, di fatto, continua nella sua linea tracciata tanti anni fa.
Quale linea?
Beh ,quella di interessarsi ed entusiasmarsi al BCT, a Città spettacolo, alla cena bianca (ricordate quattro notti e più di luna piena?), ignorando o quasi tutti i reali problemi cittadini che, dopo un anno di amministrazione, sono rimasti irrisolti se non peggiorati.
La “Trotta mobility”, azienda vincitrice dell’appalto per il trasporto urbano e dei parcheggi a pagamento, non paga gli stipendi e i lavoratori indicono uno sciopero.
La mensa scolastica, ancora non si vede il bando di gara, ma la giunta ha già varato le linee guida: obbligatorietà della mensa. E su questo a settembre non è difficile prevedere polemiche e casini vari.
I servizi sociali non funzionano o funzionano a singhiozzo, colpa anche del “dissesto” e dei commissari che a ritmo di bradipi firmano le carte per sbloccare i fondi.
Con il ritiro di Quattrociocchi, che ufficialmente non ha avuto il nulla osta dalla Università “La Sapienza”, l’amministrazione mastelliana ha dovuto subire un’ennesima sconfitta e adesso si attende di vedere chi risponderà al bando per presidente dell’Asia pubblicato dal Comune.
E sempre sull’Asia, l’idea di suddividere la sede, una parte spostandola a ponte Valentino nell’ex stabilimento Ristorò, serve solo a spendere più soldi senza nessun vantaggio per la città. E si, perché magari a Ponticelli ci sarà meno puzza, ma il problema di quello schifo nel centro cittadino non si è certo risolto. Il trasferimento di tutta l’azienda Asia va fatta al più presto facendo rimanere li solo gli uffici amministrativi.
E non parliamo della differenziata e del recupero coatto delle somme che il 45% dei nostri concittadini non pagano. Perché questo dovrebbe e sarà oggetto di un articolo a parte.
Il problema del verde: come può una ditta vincitrice di un appalto che in passato veniva effettuato con un milione di euro farlo in tranche di 300.000 (2) ? E’ logico ed è naturale che i lavori di ripulitura vadano a rilento. Inoltre, ricordo, c’è l’ordinanza di tenere le aree private pulite. Com’è che questa ordinanza non viene fatta rispettare nonostante le segnalazioni?
E adesso che l’erba è tutta bruciata a causa delle alte temperature e la mancanza di pioggia, il rischio di incendi in città è notevole (e infatti al rione Libertà e al rione Ferrovia già ci sono stati).
E vogliamo parlare dei lavori pubblici? La spina verde ad esempio? Tante chiacchiere pochi fatti…e giace li abbandonata a se stessa compreso l’auditorium a suo tempo affidato al Conservatorio. Affidamento poi decaduto perché nessuno si era ricordato di fare il cambio di destinazione d’uso del terreno su cui fu costruito (demaniale). Per non parlare del fatto che adesso i tecnici si sono accorti che le fontane della spina verde non potranno mai funzionare bene…
Tanto per far capire la situazione attuale basti pensare che è talmente basso il livello in consiglio e in giunta che l’ex sindaco Fausto Pepe disquisisce su ogni cosa, magari anche su quelle fatte da lui (male) ergendosi in tal modo a statista.
Insomma dopo un anno di amministrazione il fallimento è evidente sotto tutti i punti di vista.
Ci si sarebbe aspettato un cambio di rotta che non c’è stato: vuoi per il dissesto, vuoi per lo scarso impegno e capacità, vuoi perché taluni dirigenti, con il potere acquisito nel tempo, contrastano le scelte amministrative andando addirittura contro, in alcuni casi e in alcuni documenti imponendo, l’indirizzo politico amministrativo del consesso civico.
Ma si può continuare cosi?
No, ma si andrà avanti cosi. Fino a settembre con la sentenza del processo contro Mastella e nel caso fino a dicembre con il bilancio consuntivo. Poi magari tutti a casa a pensare alle politiche infischiandosene dei reali problemi di una città morente.

Felice Presta