Una mano robotica che restituisce sensazioni di tatto e di scivolamento a una donna con amputazione della mano sinistra. Un progetto, finanziato dal Centro Protesi INAIL, a firma della beneventana Loredana Zollo, professore associato e responsabile dell’unità di ricerca di robotica biomedica all’università Campus bio-medico di Roma, che ha visto la collaborazione di medici e ingegneri uniti per restituire sensazioni ormai perse in un lavoro durato tre anni. Tra gli ingegneri che hanno preso parte al progetto un altro beneventano, Cosimo Gentile, studente di dottorato sempre al Campus bio-medico. La donna, Clara Puleo, 40 anni e siciliana, con amputazione dell’arto superiore da circa 30 anni, ha subito un intervento in cui le sono stati impiantati elettrodi intraneurali e altri a “cuffia” che attraversavano e avvolgevano i nervi mediano e ulnare. Attraverso segnali provenienti dalle contrazioni muscolari del moncone poteva controllare la mano protesica, ai cui polpastrelli erano presenti sensori che leggevano le informazioni di forza. Queste stesse informazioni, unite a quelle dell’eventuale scivolamento dell’oggetto afferrato, venivano convertite in stimoli inviati direttamente ai nervi del braccio attraverso gli elettrodi.Alla fine della campagna sperimentale ha subito un ulteriore intervento per l’espianto degli elettrodi. Clara ha ritrovato sensazioni ormai dimenticate vivendo, per un periodo seppure limitato, un ritorno alla bimanualità, svolgendo compiti che fino a quel momento erano impossibili, soprattutto perchÃĐ lei non ha mai usato protesi mioelettriche fino alla sua venuta al Campus. I dati acquisiti durante i tre mesi della sperimentazione, dopo essere stati analizzati, hanno portato alla pubblicazione di un articolo sulla rivista scientifica Science Robotics, presentato questa mattina all’accademia dei Lincei a Roma. Un traguardo importante per gli autori, specialmente per i due beneventaniche si sono distinti in un ambito di frontiera, quello della robotica, affrontando tematiche delicate e complesse e rendendo reale uno scenario, fino a qualche decennio fa, considerato fantascientifico.

http://robotics.sciencemag.org/content/4/27/eaau9924?fbclid=IwAR3W6D73u-Ym1_Vvx4fJbLc1N1oyFIBK_3Ckcg1XqK42WMVxPXRhzEfxlrM