L’immensità spaziale. Quell’oscurità che culla il nostro pianeta. Quell’immensità
che la fa da padrone ai nostri desideri,prigionieri nelle stelle cadenti. Una volta
celeste su cui l’uomo non puÃē fare a meno di interrogarsi. E’ in quel nulla che tutto
ha avuto inizio miliardi di anni fa ed ÃĻ lÃŽ che bisogna ritornare adesso. In mezzo
ai pianeti, ai sistemi, alle galassie, alle nebulose. Per capire chi siamo e per capire
cosa accadrà.Il primo uomo ad uscire dalla Terra,seppur per un breve tragitto,
fu Yuri Gagarin nel 1961.Nessuno all’epoca seppe guardare con sufficiente
distacco,rendendosi realmente conto di cosa significasse il fatto che un
uomo fosse riuscito a fare un viaggio nello spazio.Rappresentava un primo passo
dell’umanità,a cui seguirà quell’altro “piccolo passo per un uomo,ma un
grande balzo per l’umanità”,come dirà Neil A rmstrong sbarcando sulla Luna.
Infatti non pochi erano convinti che l’uomo non potesse abbandonare il suo
pianeta:l’assenza di gravità e l’estrema ostilità dell’ambiente spaziale avrebbero
impedito all’uomo di sopravvivere nello spazio.Ma la voglia di esplorare e
conoscere ÃĻ sempre stata forte nell’uomo e non poteva essere messa a tacere.
L’espansione nello spazio sarebbe allora una caratteristica fondamentale
dell’intelligenza umana,una continuazione della stessa spinta che ha portato
la vita a diffondersi su tutta la Terra,occupandone anche gli ambienti apparen-
temente meno adatti.L’esplorazione spaziale,dunque,ÃĻ qualcosa che va oltre
il migliorare i sistemi di telecomunicazione o per realizzare servizi piÃđ efficienti
e meno costosi,va oltre ogni percezione umana,ÃĻ un desiderio innato e forte,
che cresce nell’uomo da sempre,fin dall’antichità.Man mano che la conoscenza
umana dei corpi celesti piÃđ vicini a noi diventa piÃđ precisa,aumenta la speranza
che nel sistema solare possano esserci corpi celesti abitabili,o quanto meno
non troppo ostili.Ma il fatto che si possano raggiungere la Luna e Marte,non
vuol dire necessariamente che l’attuale tecnologia sia sufficiente a portare la
Luna e arte nel novero delle terre veramente conquistate dall’uomo.
Il ruolo di fondamentale importanza spetterà allora ai governi e il loro compito
sarà quello di stabilire regole chiare e di fissare opportuni incentivi che sappiano
massimizzare i risultati degli sforzi collettivi.Quando poi la frontiera dell’uomo
si allargherà verso nuovi orizzonti,al di là del suo pianeta d’origine,egli vi
porterà tutto se stesso,nel bene e nel male.Vi porterà il suo saper sopravvivere,
il suo creare relazioni,il suo inventare,costruire e sognare.Sempre nella speranza
di un futuro radioso e stellare per l’umanità.

Felice Presta