La Cavallina nitriva e loro prendevano appunti. Si riunivano a casa del padre di Nunzia De Girolamo, i vertici dell’Asl di Benevento, pronti a servire la nuova padrona. 
Siamo alla fine del mese di luglio 2012, all’epoca dei fatti N.d.G. era solo un deputato del Popolo della Libertà che con stile inconfondibile, già marcava il territorio sanitario. Ormai era lei a comandare e bisognava farlo capire a tutti. Peccato che qualcuno si è messo a registrare le performance oratorie dei presenti e così ci ha regalato uno spaccato sonoro dell’ordinaria gestione dell’azienda sanitaria locale.

Premettiamo subito che De Girolamo non è indagata, però quelle registrazioni nascoste testimoniano il livello gretto e la piaggeria di tutti i protagonisti.
I fatti sono noti. L’ex direttore amministrativo dell’Asl Felice Pisapia, attualmente a Salerno con l’obbligo di dimora, nelle scorse settimane ha consegnato delle registrazioni ai magistrati di Benevento che indagano per truffa e peculato nell’ambito sanitario. Probabilmente l’obiettivo dell’imputato, era quello di dimostrare come egli sia stato solo uno dei tanti subalterni che subivano ingerenze di ogni tipo all’interno del sistema.

Dalle conversazioni riportate dal Fatto Quotidiano, emerge come la principale preoccupazione dell’attuale ministro dell’Agricoltura e dei suoi seguaci, era quella di premiare gli amici e punire i nemici.

 I nastri riguardano due incontri del 23 e del 30 luglio 2012. Nel primo la discussione ruota intorno al servizio di 118. In tutto questo si deve fare la gara?” chiede la De Girolamo. “Non la puoi fare senza?” Si discute della possibilità, secondo le parole dell’avvocato Giacomo Papa, presente all’incontro, di “bypassare la gara pubblica” perché si è preoccupati del fatto che “tra poco ci commissariano e la gara pubblica se la fa la Regione”.

All’appuntamento del 30 luglio 2012, la combriccola è tutta presente. Ci sono Michele Rossi, manager dell’Asl, Gelsomino Ventucci, detto Mino, direttore sanitario, Felice Pisapia, l’avvocato Giacomo Papa, amico di De Girolamo e Luigi Barone, portavoce dell’onorevole e ora direttore responsabile della rivista telematica del ministero “Agricoltura italiana”.

Durante la conversazione, il discorso cade sull’ospedale Fatebefratelli di Benevento, struttura religiosa convenzionata. Dopo averli apostrofati due volte come “stronzi”, rivolgendosi a Rossi dice: “Michè, scusami, al Fatebenefratelli facciamo capire che un minimo di comando ce l’abbiamo. Altrimenti mi creano coppetielli con questa storia. Mandagli i controlli e vaffanculo!
Che dire amici? 
Caratteri espressivi e formali, peculiari dei “politicastri” (non offendiamo la Politica).
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Vi segnaliamo l’articolo di Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano, pubblicato da DAGOSPIA: clicca qui 

Per leggere l’articolo de “L’Espresso” di Claudio Pappaiani clicca qui.