Il 2 novembre scorso alcuni  agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Benevento vengono sottoposti a tampone per la prevenzione del Covid 19 -perchè nel frattempo un “ospite” della struttura era risultato positivo al tampone- da parte dell’ASL di Benevento.

Dopo due giorni vengono dati i risultati dei tamponi a quasi tutti quelli che si erano sottoposti all’esame…tranne ad uno.

Solo ieri, il 10 di novembre, alle 19,30 l’ASL chiama e gli da il risultato: POSITIVO asintomatico.

Nel frattempo l’appartenente al Ministero di Grazia e Giustizia è andato a lavorare, la moglie è uscita, insomma hanno condotto la vita normale di tutti i giorni. Anche perchè, e la premessa è fondamentale, non c’era l’obbligo della quarantena da parte sia dell’amministrazione penitenziaria sia dell’ASL in base ai protocolli.

Naturalmente alla telefonata la famiglia del malcapitato è andata nel panico ma non fino a perdere del tutto la lucidità.

E alla domanda perchè fossero passati tanti giorni per sapere  il risultato (POSITIVO asintomatico) la risposta è stata di una sconcertante semplicità: si erano dimenticati di avvisare, gli era sfuggito..

Ora, e la domanda è d’obbligo da girare a chi è competente alla risposta, : come può accadere  un caso di negligenza come questo e consentire lo sviluppo di un focolaio in una struttura pubblica come un  carcere?

La speranza è che il focolaio non si sia creato, ma qualcuno dovrà comunque rispondere della questione.

UNA COSA DEL GENERE NON E’ AMMISSIBILE!

Felice Presta