Beneventoâ€Ķ l’ho detto e lo ripeterÃē fino alla morte, ÃĻ una città strana sotto tutti i punti di vista.

Dovunque vai,  dovunque “metti mano”,  dovunque osservi â€Ķ niente ÃĻ come dovrebbe essere, niente ÃĻ come sembra. Vale per tutti i campi e per tutte le situazioni: in 3 anni ce ne fosse stata una, dico solo una, che abbia trovato esente da pecche (nei casi meno gravi) e da reati (nei casi piÃđ gravi).

Commercialmente sono 3 anni che osservo attentamente le attività di questa città, notando i comportamenti, i cambiamenti e cercando le risposte, cosi come faccio sempre, alle tante domande che mi attanagliano: chi, cosa, quando, dove e perchÃĐ.

Tanto per dare un’idea “giornalistica” delle mie intenzioni.

Ed ho osservato ,tanto, prima di giungere alle attuali considerazioni che si basano su dati reali ed oggettivi, “attenzionati” anche da un giornale nazionale come Il sole 24 ore.

Questo giornale, tempo fa, pubblicÃē delle statistiche riguardo proprio alle attività commerciali, dicendo, in sintesi, che Benevento era ai primi posti (se non al primo come numero di abitanti/negozi) per le attività che lavoravanoâ€Ķin perdita.

Cosa significa questo?

Che ogni anno l’esercente, molti per la verità, ci rimettono soldi invece di guadagnarli.

E la cosa va avanti da anniâ€Ķ.

Dopo la moria dovuta alla crisi globale e, come scrissi tempo fa, all’economia cittadina dipendente nella quasi totalità da impiegati, professori ecc â€Ķ(che andando in pensione non sono mai stati sostituiti), adesso si assiste ad un altro fenomeno: l’apertura quasi giornaliera di nuove attività commerciali.

Certo generalizzare non serve: ne conosco molti che dopo aver perso un lavoro stabile stanno tentando la fortuna con un’attività in proprio, o altri che hanno aperto perchÃĐ non ci sono sbocchi lavorativi e la famiglia pur di trattenere i figli qui investe i risparmi di una vita confidando nella capacità e nella fortuna dei propri figli.

Ma, c’ÃĻ sempre un ma, per molte altre attività commerciali come si giustifica questa esistenza in perdita?

Beh, piÃđ volte ho parlato di quello che c’ÃĻ a Benevento, camorra, usura (secondo me siamo la capitale italiana), centro di spaccio e smistamento di droga, massoneria ecceteraâ€Ķinsomma non ci facciamo mancare nulla in una piccola città di provincia come la nostra.

Ma c’ÃĻ un altro fenomeno che dovrebbe essere attenzionato e monitorato in maniera altrettanto serrata dalla magistratura: stiamo diventando la capitale italiana del riciclaggio di soldi sporchi.

Il sistema ÃĻ molto semplice: si apre un’attività commerciale e dietro la facciata onesta si nascondono capitali illeciti che, anche se in perdita, vengono ripuliti in enorme quantità, magari con la creazione di società fittizie, di cooperative e quant’altro.

Fantascienza? Tutt’altro: i dati statistici, che non mentono mai, dicono il contrario. Dicono e tracciano un bilancio in negativo che non si spiegherebbe in altro modo. In qualsiasi parte del mondo un’attività in perdita, anche in prospettiva, puÃē reggere un anno, due, treâ€Ķpoi chiude perchÃĐ i soldi da investire finiscono.

Qui no. Chiudono attività storiche e aprono altre attività (anche con l’acquisizione degli immobili) che servono solo a questo scopo.

E mentre chi apre sperando in un futuro migliore magari dopo due anni chiude proprio perchÃĐ in perdita, quest’altre stanno li, immobili, ferme, pronte a riciclare soldi sporchi a tutto andare.

Che poi questi siano frutto di droga, estorsioni o quant’altro non ÃĻ dato sapereâ€Ķ

Giovanni Falcone diceva: “ segui i soldi e troverai la mafia”.

Beh, ai magistrati non posso che fare lo stesso augurio: seguite i soldi e troverete molte sorprese in questa bella, piccola e indifesa “isola felice”.

Felice Presta